Rischio clinico

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Il rischio clinico è la possibilità che un paziente subisca danni o disagi involontari durante le cure sanitarie.


Gli errori, sia attivi che latenti, possono dare origine a eventi avversi, definiti come danni non correlati alle condizioni cliniche del paziente, ma al processo assistenziale. In linea con la Legge Gelli-Bianco (Legge 8 marzo 2017, n. 24), che enfatizza la sicurezza delle cure, la gestione del rischio clinico si configura come una responsabilità condivisa, distribuita a ogni livello del sistema sanitario.

La Regione Toscana ha recepito e declinato la normativa nazionale attraverso specifici atti:

  • D.G.R. n. 1330/17 applicativa della Gelli Bianco
  • D.G.R. n. 1387 del 27/12/2004 “Linee di indirizzo per la gestione del rischio clinico e la sicurezza del paziente nelle aziende sanitarie”
  • Decreto n. 6604 del 22/11/2005 su “l’audit clinico GRC e la rassegna di mortalità e morbidità”
  • D.G.R.n. 101 del 16/02/2009 “Indirizzi per la gestione degli eventi avversi e la pratica dell’audit clinico (ex delibera G.R. n. 704 del 08/10/2007)”
  • D.G.R. n. 620 del 27/06/2016 su Antibiotico-Resistenza: “Raccomandazioni per la realizzazione di un programma di Antibiotic Stewardship in ospedale”.

Per affrontare il rischio clinico, sono fondamentali alcune attività:

  • Monitoraggio degli eventi avversi e quasi eventi (near miss).
  • Audit clinici per analizzare i processi assistenziali.
  • Elaborazione di linee guida e protocolli per la sicurezza.
  • Formazione del personale sanitario in materia di rischio clinico.
  • Gestione dei dati tramite sistemi informativi dedicati.
  • Coinvolgimento attivo dei pazienti nelle strategie di prevenzione.

L’organizzazione aziendale prevede tre figure chiave:

  • Il referente per la gestione del rischio clinico, che coordina le attività aziendali e rappresenta un punto di contatto con le entità esterne.
  • Il gruppo di lavoro aziendale, composto da professionisti delle aree a maggior rischio, responsabile della realizzazione delle strategie di gestione.
  • Il Comitato Aziendale per la Sicurezza del Paziente, che fornisce indirizzi e funzioni consultive.

A livello operativo, i facilitatori si occupano della raccolta delle segnalazioni e dell’organizzazione di momenti di analisi, mentre gli utenti interni partecipano attivamente alla gestione del rischio segnalando eventi avversi e promuovendo le misure di sicurezza.

La gestione del rischio clinico, inoltre, viene affrontata direttamente negli ambienti di cura, dove si lavora a stretto contatto con i pazienti, garantendo così un approccio integrato e mirato al miglioramento continuo della sicurezza delle cure.

LGT Consulting può supportarvi in tutte queste attività finanche all‘assunzione dell‘incarico di facilitatore del rischio clinico per conto della struttura sanitaria e di risk Manager attraverso la collaborazione con collaboratori di comprovata formazione ed esperienza.

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