10 Giugno 2025
In un’Italia che invecchia e si spopola, un piccolo borgo ligure, Neirone, si sta trasformando nel laboratorio della sanità del futuro per le aree rurali. Con meno di mille abitanti, di cui il 37% anziani, questo comune montano sta dimostrando come sia possibile invertire la rotta dell’abbandono sanitario, portando l’assistenza direttamente a casa dei cittadini.
La Rivoluzione di “Neirone in Salute”: Non Chiedere al Cittadino, Ma al Sistema
L’idea, semplice quanto rivoluzionaria, nasce dalla visione di Paolo Petralia, direttore generale dell’ASL 4 Liguria: “Non chiediamo più al cittadino di inseguire le prestazioni sanitarie, ma è il sistema che si organizza intorno ai bisogni individuali”. Un cambio di paradigma che non richiede nuove risorse, ma una riorganizzazione intelligente ed efficiente di quelle esistenti.
Il cuore di “Neirone in Salute” batte su cinque pilastri fondamentali:
I primi dati sono incoraggianti: migliora l’accesso alle cure, specialmente per chi ha difficoltà a spostarsi, e si assiste a una riduzione dei ricoveri impropri, con un uso più efficiente dell’ospedale. Questo si traduce non solo in risparmi economici, ma anche in una maggiore sostenibilità del sistema.
Ma non è solo una questione di numeri. A Neirone si è instaurato un clima di fiducia tra cittadini e operatori sanitari. Il “Punto Salute” e la presenza di personale familiare hanno incentivato l’adesione ai percorsi di cura e prevenzione. Il coinvolgimento delle istituzioni locali ha creato un senso di appartenenza che trasforma il progetto in un bene comune.
Il modello Neirone va oltre l’aspetto puramente sanitario. La presenza di servizi di qualità nelle aree interne contribuisce a contrastare lo spopolamento, mantenendo vive comunità che altrimenti sarebbero destinate all’abbandono. Un vero e proprio motore sociale ed economico per territori spesso dimenticati.
L’efficacia del modello viene misurata attraverso indicatori precisi: dalla riduzione degli accessi al Pronto Soccorso alla diminuzione dei ricoveri, dal miglioramento dell’aderenza terapeutica alla qualità della vita, fino all’analisi costi-benefici e al gradimento degli utenti.
Il successo di Neirone non è passato inosservato. Altre realtà territoriali stanno guardando con interesse a questo esempio virtuoso, creando una rete di scambio di buone pratiche. Il modello, perfettamente in linea con il DM 77 e gli investimenti del PNRR per la sanità territoriale, potrebbe diventare il prototipo per la riorganizzazione dell’assistenza sanitaria in tutta Italia.
Se i risultati continueranno a essere positivi, Neirone potrebbe dimostrare che è possibile coniugare qualità delle cure, sostenibilità economica e vicinanza ai cittadini anche nelle aree più fragili del nostro Paese. Un piccolo borgo, una grande lezione per il futuro della nostra sanità.
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